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sabato 7 marzo 2009

Terapia farmacologica della parodontite

La parodontite nasce per una serie di cofattori di cui, come abbiamo visto, solo due sono di fondamentale rilevanza: i batteri ed il sistema immunitario dell'ospite. Per questo è possibile utilizzare sostanze antimicrobiche sia per via sistemica che topica.
L'antibiotico, nel caso di malattia parodontale, deve essere presente sia nei tessuti che a livello delle tasche parodontali, e questo tipo di trattamento non può prescindere dalle fasi iniziali della terapia parodontale, vale a dire scaling e root planing.

AGENTI ANTIMICROBICI SISTEMICI
Si rivelano molto efficaci soprattutto nei casi di gengivite ulcero necrotica avanzata o di parodontite refrattaria, in pazienti in cui la malattia parodontale è particolarmente estesa (es: pazienti affetti da AIDS).
Si utilizzano diversi antibiotici tra cui: amoxicillina, metronidazolo, tetraciclina.
Tuttavia, è difficile capire quale sia la terapia corretta visto la difficoltà nel localizzare l'agente infettivo responsabile della parodontite.
Vi sono molti studi, effettuati da medici come Winkelhoff e Coll. e come Haffaje e coll, in cui viene dato peso rilevante all'amoxicillina associata a metronidazolo e tetraciclina per combattere un range di specie batteriche considerate tra le più comuni della malattia parodontale.

TERAPIA ANTIMICROBICA LOCALE
Alcuni autori pensano che una terapia sistemica sia eccessiva e possa portare effetti collaterali, ma soprattutto che solo una minima parte dell'antibiotico raggiunga le tasche.
Meglio quindi optare per terapia locale, in cui si utilizzano fibre di tetraciclina e metronidazolo gel.
Soprattutto il secondo è molto efficace verso alcune delle specie batteriche più comuni, viene assorbito dalla mucosa e rilasciato lentamento per 24h.

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