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venerdì 6 marzo 2009

Successo del trattamento implanto-protesico

L'intervento d'implantologia ha successo quando l’impianto si integra nell’osso e la protesi viene correttamente costruita e rimane stabile e funzionante nel tempo.
L’osso di sostegno degli impianti va incontro ad un fisiologico riassorbimento di circa 0,2 mm l’anno. In odontoiatria tutti i successi hanno un termine temporaneo e questo è dovuto ai meccanismi di usura dei manufatti protesici e dei materiali che si trovano all’interno del cavo orale. Quando determinate condizioni sono soddisfatte, come protesi adeguata, igiene perimplantare e controlli periodici, otteniamo, e possiamo prevederlo, un successo impiantare valutabile a 15-20 anni.

Questo risultato però deve essere mantenuto con un’ottima igiene orale, per evitare che i batteri della placca vadano a depositarsi intorno all’impianto e determinino sofferenza e perdita dell’osso di sostegno. La radice artificiale impiantata patisce gli effetti della placca batterica non meno di un dente naturale. Pertanto i controlli devono essere periodici nel tempo ed effettuati dal medico implantologo. L’impianto a differenza dei nostri denti naturali non fa male, e quindi i sintomi di eventuali infezioni ed infiammazioni possono passare inosservati e non essere avvertiti dal paziente se non quando diventano importanti. I controlli periodici, quindi, quando tutti gli altri fattori sono soddisfatti, servono a preservare e ad allungare la vita di un impianto avvicinandola a quella di un dente naturale.



Tratto da: Odontoclinic.it

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