La perdita degli elementi dentari rappresenta senza eccezione un evento preoccupante, un incubo ricorrente, un momento luttuoso. L’uomo da sempre ha sognato di non perdere mai i propri denti. I pionieri dell’implantologia fin dai primi anni del Novecento hanno cercato di “ricreare” i denti persi, nonostante i limiti dei materiali allora disponibili. Con l’implantologia osteointegrata la perdita di uno o più elementi dentari non costituisce più un problema permanente.
L’implantologia estetica dentale del nuovo millennio assicura risultati ottimali sia estetici che funzionali. Il trattamento implanto-protesico è un presidio chirurgico che consente la sostituzione di un dente singolo, di più denti, oppure dell'intera dentatura. L’impianto o fixture è una struttura in titanio che rimpiazza funzionalmente la radice di un dente mancante. Il titanio è un metallo biocompatibile che non comporta reazioni da parte dell'organismo, ovvero non provoca alcun fenomeno di rigetto. L’impianto ha forma cilindrica o cilindro-conica con una sottile filettatura di lunghezza e diametro variabili, impiegati secondo le esigenze riscontrate in sede di diagnosi. Gli impianti dentali vengono inseriti nelle aree edentule dell’osso alveolare di mascella o mandibola.
Dopo un periodo di guarigione, l'unione tra osso e impianto è definito osteointegrazione, che consiste in una connessione strutturale e funzionale tra osso e impianto. Il risultato finale del trattamento implanto-protesico è quindi la realizzazione di denti che appariranno esteticamente e funzionalmente simili a quelli naturali. Al di là della realizzazione di uno o più denti singoli, gli impianti osteointegrati possono essere utilizzati come supporto protesico per ponti oppure per stabilizzare protesi totali fisse o mobili (overdenture).
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Articolo tratto da: Odontoclinic.it
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